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Lavorazione delle Pietre

un pò di storia e curiosità

Per le pietre preziose si può affermare che solo la lavorazione valorizza e porta alla luce il loro splendore. Senza dubbio esistono pietre in cui i cristalli sono stupendi anche allo stato naturale, ma un diamante grezzo ha un aspetto non bello, poco significante e solo dopo la levigatura e la sfaccettatura che acquista la sua brillantezza.

La lavorazione delle pietre preziose consisteva una volta nel levigare le superfici dei cristalli trasparenti e nello smussare gli angoli per aumentare la loro trasparenza e lucentezza. Mentre le pietre opache venivano tagliate a cabochon, cioè a superfice curva.

Già nell'ottavo e nono secolo in Europa si trovavano abili

tagliatori di pietre che operano in vere e proprie officine di lavorazione delle pietre preziose. Ma il grande sviluppo nella tecnica della lavorazione delle gemme comincia solo nel quindicesimo secolo. Nel 1454 si parla di taglierie per la lavorazione delle agate a Idar-Oberstein cittadina tedesca dove si è

sviluppato nel corso dei secoli più che in ogni altra parte d'Europa la lavorazione delle pietre dure e preziose.

Forse perchè dista 65Km da Bingen am. Rhein dove si trova il monastero di Santa Ildegarda ( 1098-1179 ) monaca benedettina che scrisse ispirata dalle sue visioni divine diversi libri tra cui due trattati di medicina: Physica (Fisica, nel quale è compreso "il libro delle pietre") e Causae et curae (Cause e cure ). Le affermazioni di Ildegarda circa la formazione e l'utilizzo dei cristalli, delle pietre preziose e dei minerali non pregiati accomunati tutti sotto il nome di pietre, da un punto di vista scientifico non si possono certo condividere, ma dal punto di vista dell'accumolo e della trasmissione dell'energia sono quanto meno interessanti. Dopo questa breve divagazione su Santa Ildegarda ritorniamo alla lavorazione delle pietre. Nel 1456 un certo Louis de Berken, lapidario di Bruges,che aveva ricevuto da CarloII detto il Temerario, tre diamanti da tagliare, inventò una nuova tecnica per la lavorazione di queste pietre, un taglio a 32 faccette che non è ancora il taglio a brillante che conosciamo oggi a 57 faccette che venne eseguita per la prima volta a Parigi intorno al 1600.

Esistono vari tipi di lavorazione di taglio delle pietre preziose che prendono il nome della gemma per la quale sono stati ideati.

Ad esempio il taglio smeraldo, ad ametista, a diamante, e anche per pietre colorate. Il taglio più antico è quello ad agata.

Le fasi di operazione sono le seguenti: taglio, sgrossatura, levigatura, scavatura (in caso di incisioni), smerigliatura e lucidatura. Come l'agata vengono lavorati l'occhio di tigre, l'opale, la rodonite, la rodocrosite, il turchese, il lapislazzuli, l'avventurina, la malachite, e molte altre pietre dure non trasparenti.

Mentre per i quarzi trasparenti come il citrino, il fumè, l' ametista si preferisce la sfaccettatura per dare più luce a queste splendide pietre.

Nel taglio l'importante è far risaltare tutte le qualità della pietra, cioè il colore, i disegni e l'effetto della luce.

L'Arte dell'incisione 

L'arte dell'incisione ha una tradizione molto antica. Già all'epoca dei Babilonesi e degli Assiri troviamo cilindri di pietra usati come amuleti e sigilli, nei quali il disegno è in rilievo.

Incisione su agata della famiglia di AugustoI grandi maestri del taglio delle pietre furono i greci e i romani, creatori di stupendi cammei su agata e di oggetti ornamentali di grande bellezza.

L'arte dell'incisione ebbe una seconda grande fioritura nel Rinascimento. Al primo posto si trova l'Italia; ancora oggi nei musei sono conservati tanti oggetti di alto valore artistico risalenti a quell'epoca. Non si tratta solo di cammei, ma vi sono anche coppe, recipienti di varie misure, lastre, scrigni, anfore, riccamente intagliate. Dell'epoca del faraone egiziano Tutankamon ( 18ettesima dinastia, 1558-1350 a.C. ) conosciamo un oggetto in alabastro rosa trovato in una tomba: si tratta di un recipiente per unguento nel quale sono rappresentate figure umane. I popoli primitivi del Messico, i Maya e gli Aztechi, avevano abili artisti nella lavorazione della giada; le loro raffigurazioni di dei datano all'epoca della nascita di Cristo. Si sono conservate in ottimo stato anche moltissime statuine dell'epoca dei Greci, dei Romani e del Medio Evo. Tra le opere dei popoli dell'Estremo Oriente particolarmente celebri e famosi sono le sculture degli Indiani, Giapponesi e Cinesi.

L'arte dell'intaglio viene ancora oggi applicata alla lavorazione di stemmi e monogrammi per anelli e sigilli. L'agata è una delle pietre dure più diffusa, nota e apprezzata, di conseguenza si trovano innumerevoli oggetti artistici di questa pietra, la sua struttura a strati di diversi colori si presta molto bene per questo tipo di opere.

Curiosità

La storia di ritrovamenti di pietre preziose è ricca di dati curiosi.

I giacimenti sudafricani furono scoperti nel 1867 allorquando dei bambini trovarono delle pietre brillanti sulla riva del fiome Oranje. Una di queste pietre fu venduta per pochi soldi e pervenne per vie diverse nelle mani di un commerciante di pietre preziose che identificò la pietra come un diamante di 21,37 carati. Nel 1830 una forte tempesta si abbattè sulle foreste degli Urali e sradicò alcuni alberi giganteschi. Quando i contadini del vicinato liberarono completamente le redici per rimuovere gli alberi, scoprirono delle bellissime pietre verdi, cioè degli smeraldi. Cosi furono scoperti i ricchissimi giacimenti di smeraldi in Russia. In Brasile i cercatori d'oro usavano pietre brillanti come gettoni da gioco senza accorgersi che si trattava di diamanti, che furono identificati come tali solo nel 1721. Così i gicimenti di diamanti dell'America del Sud sono diventati famosi e sono stati per molto tempo considerati, accanto a quelli indiani, fino alla scoperta dei giacimenti africani, gli unici esistenti al mondo.

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